Le storie di mare hanno sempre un gran fascino, sono racconti che parlano della voglia dell’uomo di spingersi oltre i limiti dell’ignoto, di esplorare, di conoscere noi stessi e ciò che ci circonda. A volte si tratta di un mondo totalmente sconosciuto, misterioso e pauroso.
Forse una delle domande che attanagliava i marinai storici era: può un uomo sopravvivere dopo essere stato ingoiato nel ventre di una balena? La si può dedurre dalla grande fortuna che il mito della balena ebbe nella letteratura e religione.
Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò [...] e il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.
Antico Testamento, Giona
Giona, uno dei protagonisti dell’Antico Testamento, fu il primo caso mitico di uomo a essere ingoiato da un grande pesce. Il testo sembra riferire piuttosto a un mostro marino. Solo in seguito Matteo (12:40) specificherà di una balena. Questo mito influenzerà per sempre l’immaginario collettivo.
Una curiosità ce la regala un mosaico romano a Tunisi, dove si vede una cernia così grande da ingoiare per metà un uomo. Probabilmente si tra tratta di una licenza artistica del mosaicista, anche se alcuni scritti di Plinio e Ovidio descrivono questi pesci così grandi da essere considerati “mostri marini”.
Tra gli esempi letterari successivi degni di nota:
- In una versione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, Astolfo finisce nel ventre di una balena.
- Ne Le avventure del barone Münchhausen di Rudolf Erich Raspe, il protagonista vanta di essere stato ingoiato da un pesce e salvato dai pescatori.
- Carlo Collodi racconta in Pinocchio di Geppetto ingoiato dal grande pescecane. La Disney in seguito ha trasformato il pescecane in balena perché l’archetipo di mostro marino nella cultura americana era Moby Dick.
Una storia affascinante, da subito accostata al mito di Giona, racconta di un certo James Bartley, capitano della baleniera The Star of the East (La stella d’Oriente) inghiottito da un capodoglio. L’episodio è datato al 1891, quando la baleniera si trovava in spedizione a largo delle isole Falkland. Il capitano, durante la caccia al capodoglio, sceso su una scialuppa fu aggredito dall’animale infastidito dai ripetuti attacchi degli arpioni. La barca venne rovesciata e la maggior parte dell’equipaggio riuscì a mettersi in salvo, Bartley e un marinaio scomparvero tra i flutti. La caccia alla balena continuò fino a tarda ora, fino alla sua cattura. Il giorno seguente ne aprirono la pancia e al suo interno trovarono il capitano. Era ancora vivo, nonostante le 15 ore trascorse nello stomaco del cetaceo. Inizialmente incosciente, poi delirante per lo shock, si riprese del tutto dopo tre settimane. Passo il resto della sua vita portando i segni di quell’avventura. Perse la vista e la sua pelle non guarì mai completamente, sbiancata e raggrinzita dai succhi gastrici.
Nel 1991 il professore Edward B. Davis fa chiarezza sulla storia di James Bartley (il moderno Giona), indagando e scoprendo una serie di contraddizioni e confutando molti particolari della vicenda. E’ probabile che la storia abbia preso vita da un fantasioso racconto di mare. Forse traendo ispirazione da un’altra storia molto famosa, avvenuta diversi anni prima, quando la baleniera Essex partita dal porto di Nantucket nel 1820 fu affondata dai ripetuti attacchi di un capodoglio. I sopravvissuti ne riferirono la cronaca dettagliata dei quei momenti. Fu proprio quest’incidente e i suoi resoconti ad ispirare Herman Melville nel suo Mody Dick uscito del 1851.
Più probabilmente, la leggenda di Bartley era una voce messa in circolo per giustificare il mito di Giona dell’Antico Testamento, per dimostrare agli scettici della Bibbia i suoi episodi reali. Forse nasce proprio in contrapposizione alle già note teorie sull’evoluzione formulate da Charles Darwin (L’origine della specie, 1859), di poco anteriori.
Ancora oggi questi racconti, seppur identificati come leggende metropolitane nate dal mito e fuse con la storia, ispirano la fantasia di poeti, scrittori e cantautori come Tom Waits in “Starving in the Belly of a Whale” e Vinicio Capossela con “Il Grande Leviatano”. Nel suo album “Marinai, Profeti e Balene“, Capossela dissemina un gran numero di citazioni ispirate alle vecchie storie di uomini e di mare (dall’Iliade, Odissea, Antico Testamento, Inferno di Dante e Moby Dick, ecc.).
Invece nel 2019 è accaduto un fatto che ha confermato le storie sin qui narrate. Un sub ha raccontato la sua esperienza mentre si trovava a largo delle coste del Sud Africa. Era concentrato sul comportamento degli squali che aveva intorno e troppo tardi si è reso conto di quello che gli stava accadendo:
[...] improvvisamente intorno è diventato buio. Ho capito che ero stato inghiottito da qualche animale. Ho trattenuto il respiro perché pensavo che si sarebbe immerso e mi avrebbe liberato molto più profondamente nell’oceano, era buio pesto dentro. Ovviamente poi l’animale si è reso conto che non ero quello che voleva mangiare, quindi mi ha sputato fuori. Una volta che sei preso da qualcosa che pesa oltre 15 tonnellate e si muove molto veloce nell’acqua, ti rendi conto che in realtà sei solo così piccolo in mezzo all’oceano. Ho sentito una pressione pazzesca ai fianchi ed è stato quando la balena si è accorta di aver sbagliato boccone. Lentamente ha spalancato le fauci per liberarmi e sono stato letteralmente spazzato via, insieme a quello che mi è sembrato una tonnellata d'acqua
Rainer Schimpf, regista di video subacquei
Una volta che la balena l’ha risputato fuori, lui illeso è riuscito a tornare da solo alla sua barca. Mentre era nella bocca della balena però, il suo collega e fotografo, Heinz Toperczer, è riuscito ad immortalare alcuni scatti della scena che stava accadendo davanti al suo obiettivo.
Per rispondere alla domanda iniziale dell’articolo: sì, è possibile sopravvivere. È altamente improbabile si possa venire inghiottiti completamente, più plausibile si siano verificati in passato rari episodi come questo del 2019.
Potrai forse catturare con l'amo il Leviatano e con una fune legherai tu la sua lingua?
Libro di Giobbe 40:20