12 consigli e regole che possono migliorare il vostro rapporto con la scrittura, in particolare con quella creativa.
Alla base di questo articolo ci sono riflessioni maturate da osservazioni personali e da letture critiche sull’argomento.
- Leggere molto: tutto quello che capita sotto mano. Leggere è il solo metodo sicuro per imparare a scrivere bene. Non è importante cimentarsi solo in lettura di “alta qualità”, poiché s’impara altrettanto bene dai cattivi scrittori che da quelli bravi.
- Scrivere molto: ogni occasione è buona per farlo. Sarà utile far fluire i pensieri senza prestare troppa attenzione alla forma, ci sarà sempre il tempo per correggere. L’imitazione stilistica è un modo più che onorevole per cominciare a scrivere; come il pittore ricopia il corpo umano, imparando a conoscere l’anatomia, così lo scrittore si cimenta nei diversi stili facendoli suoi.
- Rileggere: ogni volta, dopo aver terminato con la scrittura “di getto”. Magari ad alta voce, è il metodo ideale per accorgersi degli errori.
- Regole: la grammatica è tua amica, impara a conoscerla e ad usarla. È fastidioso leggere errori grammaticali, scoraggia subito il lettore. In pratica, segui le regole se non sei certo di far meglio.
- Concentrazione: scrivere è una occupazione solitaria, evitare inutili distrazioni, scegliendo un ambiente adatto. La vostra scrivania è il vostro supporto. La parola chiave è trovare un’atmosfera serena.
- Conoscere: inutile scrivere d’ingegneria aerospaziale se non se ne sa nulla o poco più! Se vuoi scrivere di qualcosa che non conosci, documentati. Se non sei certo di quello che dici, allora non dirlo. Tuttavia, conoscere i propri limiti è un bene per riuscire, con la giusta preparazione, a infrangerli. Inoltre scrivere troppo aulico o pretenzioso ti rende solo incomprensibile. Senza contare che è un tipico errore da dilettante dar sfoggio di inutili competenze linguistiche, soprattutto quando mancano. Un discorso simile vale per le “frasi fatte”. Non usarle, sono la dimostrazione di non saper dire la stessa cosa con parole tue. La regola di base è “evitare parole inutili” e “scrivere ciò che si conosce”.
- Punteggiatura: non sottovalutarla. Non esagerare con i puntini di sospensione… o con i punti esclamativi, alterano la comprensione. Spezza le frasi, usando la giusta punteggiatura. Metti virgole e punti al posto giusto, noterai che la respirazione, quindi la lettura, ne gioverà. Non andare a capo troppo spesso, ma ogni tanto, quando il cambio di argomento lo richiede.
- Concisi: essere concisi vuol dire creare frasi brevi e chiare con soggetto, verbo e oggetto. I tuoi lettori ti ringrazieranno. Entra nel cuore dell’azione. Perdersi in infinite descrizioni è divertente, ma chi legge non è detto manterrà la stessa attenzione a lungo.
- Personaggi: create il loro background prima di farli entrare in azione. Infondetegli un’anima, create per loro rapporti umani, esperienza, in pratica la loro vita; vedrete che il resto verrà da sé. Arriverà il momento in cui i personaggi agiranno quasi per conto loro, lasciateli fare. Non si sa mai che abbiano l’idea giusta.
- Descrizioni: né sintetiche né eccessive, per consentire al lettore di immedesimarsi. Il lettore riceve delle sensazioni e ha la possibilità di elaborarne di sue. Per far vivere le emozioni non basta descriverle, bisogna saperlo fare. Ricordare sempre che in medias res. Approfittare dell’uso di similitudini o metafore, senza scadere nel banale e senza esagerare. Sono molto importanti, se non scontate e funzionanti. Aiutano il lettore mettendolo a proprio agio. Omero è un grande esempio per tale arte, imparate a conoscerlo. Inoltre è bene descrivere gli effetti del pensiero invece di scriverli e basta.
- Accortezze: evitare in assoluto verbi e avverbi di forma passiva, denotano una “timidezza” dello scrittore, una paura di non essere chiaro e non saper trasmettere bene i concetti. Evitare il più possibile l’uso di avverbi che rafforzano il verbo. Prestare attenzione all’uso dei “che”; troppe relative ammazzano i paragrafi. Filtrare il testo riducendo anche i pronomi.
- Rilettura maturata: rileggere dopo aver lasciato trascorrere del tempo (al minimo 2 settimane) è utile, si notano errori mai visti prima di allora. Sarà indispensabile eliminare il superfluo, ciò che appesantisce la lettura e non fa parte della storia. Occorrerà ridurre (di un 10% per esempio) quello che si scrive, evitando numerose ripetizioni, ridondanze e argomenti inutili al fine della comprensione. Quest’effetto di ritaglio finale renderà il testo più scorrevole.
Ci sarebbero infiniti altri suggerimenti, tuttavia il modo più importante per imparare a scrivere decentemente è leggere e scrivere con passione.
Quando vi sentite sicuri delle regole e dei consigli, dimenticateli e sperimentate. Tantissimi grandi scrittori di questi consigli non se ne fanno un bel niente e scrivono romanzi strepitosi senza usare una virgola, scrivendo periodi infiniti e giocando con sintassi e parole come se fossero tessere di un mosaico da reinventare.
Quindi buona scrittura e lettura a tutti.
Alcune fonti utili da consultare:
- Raymond Carver, Il mestiere di scrivere
- Stephen King, On Writing (Autobiografia di un mestiere)
- Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea
- Le 31 unità narrative di Propp
- Il corso Io Scrivo del Corriere della Sera
Per un esempio, potete dare una lettura a questo racconto storico sull’Acropoli di Atene. Realizzato per far calare nei panni di un visitatore dell’epoca chi legge, a sua volta per mostrare tutti gli aspetti della città pre-classica, meno conosciuta.